martedì 31 maggio 2011

Danger Mouse & Daniele Luppi - Rome


Danger Mouse e Daniele Luppi in una fusione che crea un giovane Ennio Morricone ancora liceale: ecco cosa si prova mentre si ascolta questo incredibile album. I due famosi produttori uniscono le loro capacità per creare un'idea musicale totalmente nuova che, appositamente condita con le voci di Jack White e Norah Jones, ci trasporta al cospetto di un album strepitoso.
Iniziamo subito con "Theme of Rome" che, come dice il nome stesso, vuole essere un piccolo preludio a quello che sarà l'album. In poco tempo possiamo ascoltare ciò che saranno 33 minuti di album, come fosse una porta il cui attraversamento ci fa entrare nel personale mondo in cui vivono queste 13 tracce (che più che un mondo sembra un privè del paradiso).
"The Rose with the Broken Neck", ecco come si chiama la prima vera traccia. Veniamo subito accolti da suoni sinuosi (come eravamo abituati a sentire da Gnarls Barkley, Danger Mouse quindi) che potrebbero fare le veci di una ninna nanna per bambini in preda ad un trip. Il tutto è accompagnato dall'acida voce di Jack White, che per l'occasione viene addomesticata dal sintetizzatore.
La firma di Danger Mouse è di un tratto marcato, tanto che è lui che getta le basi a tutte le canzoni. È in seguito Daniele Luppi che con la sua enorme esperienza in fatto di tastiere e suoni steampunk rifinisce ogni secondo di musica.
Quarto incomodo, Norah Jones. La sua voce in "Season's Trees" è qualcosa di indescrivibile, il paradiso probabilmente.
Come omettere poi "Two Against Ones"? Tutto il brano è accompagnato da una anonima chitarra acustica che legata alla voce di Jack White e all'armonia sonora che caratterizza questo album diventa qualcosa di speciale.
Altro punto a favore di Norah Jones è "Problem Queen". Un intro che ricorda il Morricone più elettrico preannuncia 2 minuti di pura poesia sonora. Basta questo a descrivere l'indescrivibile?
No, dato che i due produttori non si lasciano sfuggire l'occasione di creare qualcosa di prettamente personale, come  "Her Hollow Ways" o "Roman Blue". Piccoli tratti che riprendono Burt Bacharach e altri che sembrano più un omaggio al grande Morricone che una canzone.
Definire questo album è difficile. Alcuni lo hanno definito "cinematografico". Se così fosse, mi piacerebbe conoscere il film al quale si legherebbe.
D'altronde è questo ciò che sarebbe Morricone ai giorni nostri. Uno spensierato genio della musica che in preda al panico più totale vedendo cinepanettoni o artisti che più che comporre musica vendono biscotti, crea dei modesti album di nicchia per i palati più fini. Chi non ha capito niente da queste ultime parole provi ad immaginare lo stile di Morricone che accompagna un film come "Natale in culo al mondo". Capito adesso?
In definitiva: 9.5/10

giovedì 24 marzo 2011

Subsonica - Eden

"Eden" è il sesto album della band torinese che dopo "Nel Vuoto Per Mano" torna a far parlare di sè. Quest'ultima opera è qualcosa che si stacca nettamente da ciò che erano i Subsonica. Già in seguito alla pubblicazione di "Terrestre" si iniziavano a raccogliere dure critiche dicendo che la band si era "venduta al commerciale". Samuel e compagni però non hanno fatto molto caso a questa cosa, tanto da produrre 4 video titolati "Parasubnormal Activity" (chiaramente ironici), in cui i cinque venivano attaccati da un assassino che voleva punirli per essere diventati commerciali.
Quest'ultimo album è stato preceduto dai 3 singoli estratti: "Eden", "Istrice", "Il Diluvio". Il primo, è un singolo in cui si sentono i Subsonica, un piccolo mix tra "Abitudine" e qualche tratto di "Albe Meccaniche". Obbiettivamente è un buon pezzo, forse solo un po' ripetitivo. Il secondo invece è qualcosa di nuovo; un singolo che assoceresti ai Subsonica ma che non ti saresti mai aspettato da loro. La band di Torino si riconosce principalmente nel ritornello, segnato da un crescere di tutti gli strumenti tra cui anche la voce. L'unica pecca di questa canzone è che è associata ad un video, un video che fa veramente schifo. Qualcosa di incomprensibile, che sembra quasi un gesto di sfida verso quei fan che avevano duramente criticato la band dopo "Terrestre".
Il terzo invece è qualcosa di insignificante. Accompagnato da una batteria che sembra tratta dalle sigle dei cartoni giapponesi dei primi anni '90, è una canzone che non dice veramente nulla.
Il resto dell'album è niente in confronto a quello che possono essere i Subsonica. Tutte le canzoni viaggiano sulla linea de "Il Diluvio", ognuna con un particolare diverso. "Benzina Ogoshi" per esempio è un chiaro atto di protesta, tanto che il testo fa "Non siete riusciti a bissare Microchip Emozionale!". Una bella cosa però è stata quella di far contribuire i fan alla stesura del testo finale. Infatti la band tramite un post sul loro sito ufficiale ha chiesto di elencare ognuno i propri "Non sei riuscito a..." (cose che non siamo riusciti a fare o che ci è stato rinfacciato di non essere capace di fare).
Insomma, "Eden" è un album dal contenuto incontrollabile. Sembra quasi tirato via, pubblicato solo per il bisogno di pubblicarlo.
Voto 5/10.

lunedì 7 febbraio 2011

"Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini", Marlene Kuntz

I Marlene Kuntz tornano sulla scena musicale italiana con un nuovo album, l'ottavo in studio: "Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini".
La formazione è la stessa dell'ultimo lavoro: Godano alla voce, Tesio con la chitarra, Arneodo il tuttofare, Saporiti al basso e Bergia come sempre alla batteria. Si aggiunge però un altro componente, che va a modificare il sound generale dei Marlene Kuntz: Howie B. Sotto le spoglie di produttore (nel progetto Beautiful era parte integrante della band), impone la propria idea di musica aggiungendo qualcosa di nuovo ai soliti Marlene. In tutte le canzoni (in alcune solo un orecchio espert può rendersene conto) si sente un'impronta sonora diversa, non la solita che eravamo abituati a sentire dal gruppo piemontese.
L'album contiene canzoni che, per la felicità dei fan di vecchia data, riportano il sound della band a quello degli album rilasciati all'inizio del decennio. Dopo lo sconforto generale portato dagli ultimi lavori, la formazione capitanata da Godano ritorna allo stato puro della loro musica, meno commerciale e più "Kuntz".
Basta anche solo ascoltare Ricovero Virtuale, la prima canzone della tracklist, che fa subito riconoscere i cari e vecchi Marlene: l'acido contrasto tra tutti gli strumenti e quel testo, da una parte privo di significato, dall'altro più poetico dei testi di Jim Morrison (ok, forse il paragone è un po' esagerato). Tutto questo genera una potenza tale da declassare a semplici alimenti alcolici e stupefacenti.
Poi ci sono quei momenti di pausa, come Oasi, in cui non si viene scossi da amplificatori sull'orlo del suicidio, ma bensì da una calma che culla le orecchie e le porta in un'oasi, appunto, al riparo dal mondo caotico e superficiale che c'è all'esterno.
Un album quindi degno di aver scritto sulla copertina il nome della band che dopo numerose critiche torna alle origini, a lasciar pascolare la propria creatività in vastissime praterie musicali.
Purtroppo Marlene Kuntz significa anche disgusto. I loro lavori infatti sono talmente sperimentali che spesso piacciono a pochi: oltre un certo limite infatti si rischia di perdere il controllo di quello che si produce. In alcuni singoli può succedere di sentire qualcosa di sgradevole, un intruso che rompe lo stato di ebbrezza raggiunto.
Però, si sa, niente è perfetto.

Voto: 8.5/10

sabato 29 gennaio 2011

Subsonica - nuovo singolo tratto da Eden

Rilasciato giusto ieri, Istrice è il secondo singolo estratto dal nuovo album dei Subsonica in uscita il prossimo 8 Marzo. Eden, questo il nome del nuovo disco della band piemontese, per ora non sta riscuotendo molto successo tra i fan che si stanno dividendo in due: da una parte i fanboy più accaniti dei Subsonica, dall'altra quelli che si aspettano un'opera con la stessa carica che regnava in Microchip Emozionale e Terrestre. E' ancora presto per giudicare un album che non è ancora uscito, ma se l'intera tracklist sarà sui toni di Eden e Istrice, molto probabilmente non riscuoterà molto successo.

venerdì 28 gennaio 2011

Disponibile "Radiohead for Haiti" al download!

Mentre tutti i fan aspettano un altro album da parte della band di Oxford, i Radiohead rilasciano il loro secondo "DVD open-source". "Radiohead for Haiti" infatti è una registrazione del loro concerto, tenutosi a Los Angeles il 24 Gennaio 2010, per raccogliere fondi al fine di sostenere lo stato di Haiti appena colpito dal terremoto. Proprio come "Radiohead Live in Praha" però, è un filmato completamente gratuito registrato dai fan supportati dalla band. Infatti l'audio viene fornito direttamente dai 5 di Oxford che lo prelevano dal mixer. La parte video invece viene affidata ai fan che riprendono a più telecamere e in seguito hanno il compito di montare audio e video insieme.
L'esperienza avuta con il primo DVD, "Radiohead Live in Praha", si fa sentire in questo caso. Le registrazioni sono più pulite e la parte tecnica più curata.
Per chi volesse scaricarlo, può andare QUI.

Nuovo disco dei Kiss a Marzo

Il 2011 è l'anno delle reunion. Alla lunga lista si vanno ad aggiungere anche i Kiss, che dopo aver pubblicato nel 2009 il loro diciannovesimo album intitolato Sonic Boom, a Marzo ritorneranno negli studi di registrazione per incidere la loro ventesima fatica.
Come riporta NME, Tommy Thayer conferma che il gruppo prevede di iniziare a registrare per Marzo e che la produzione del disco verrà affidata a Paul Stanley, in cui i Kiss ripongono molta fiducia.

giovedì 27 gennaio 2011

Review: "Them Crooked Vultures", dei Them Crooked Vultures


“I Them Crooked Vultures (abbreviati in TCV) sono un supergruppo alternative rock formatosi a Los Angeles, California nel 2009. Ne fanno parte il batterista Dave Grohl (Foo Fighters, Probot, Nirvana), il cantante e chitarrista Josh Homme (Queens of the Stone Age, Kyuss, Eagles of Death Metal) e il leggendario bassista e tastierista John Paul Jones (Led Zeppelin). Nei live la band è supportata dal chitarrista Alain Johannes (Queens of the Stone Age, Eleven).”
fonte:Wikipedia

L'omonimo album d'esordio è uscito il 16 Novembre 2009. I brani contenuti in questo piccolo scrigno musicale sono frutto dell'unione di suoni che non lasciano dubbio sul background dei componenti. In ogni brano si riconoscono le percussioni grunge dei Nirvana, la chitarra dei Queens of The Stone Age e l'unicità, apparentemente invisibile, che ha caratterizzato per anni le creazioni dei Led Zeppelin (sebbene vi sia un solo membro di questo storico gruppo, Jones porta con sé quel pizzico di Led Zeppelin capace di cambiare tutto).

Un esempio delle qualità contenute in questo effervescente album è il primo pezzo in cui ci si imbatte, No One Loves Me & Neither Do I: apparentemente innocuo, rivela un'indole ricca di effetti speciali. E' qui che Grohl libera la sua creatività e dà vita a suoni nuovi e degni del suo nome. In New Fang, invece (canzone forse un po' tirata via, dai connotati spigolosi), possiamo riconoscere qualche tratto appartenente ai Queens, ma la cosa non basta a farcela piacere. La canzone è caratterizzata da una batteria molto commerciale, che fa largo utilizzo del rullante e non ci sono particolari suoni che colpiscono l'ascoltatore.
Qualcosa di bello si può trovare in Interlude With Ludes, che grazie a suoni di epoche passate trascina l'ascoltatore in un mondo nuovo, armonioso e dai morbidi tratti, quasi come uno stupefacente. Tutto questo è dovuto all'armonia  che porta con sé Grohl, il moderno ma non industrializzato suono di Homme e Jones, che non sgarra mai.
La ciliegina sulla torta di quest'album poi è Caligulove, forse la mia preferita. Durante l'intero pezzo si assiste a un botta e risposta tra chitarra e batteria, accompagnati da un basso fenomenale. Un componimento che evoca atmosfere medio-orientali, in uno scontro nel deserto tra suoni (batteria e chitarra) arbitrati dalla sabbia onnipresente (basso). Il ritornello non è mai ripetitivo, segna più che altro una pausa in cui si può ascoltare la tastiera che accompagna la voce del cantante. Una pausa che sembra quasi una rincorsa, dato che al ritornello sussegue sempre qualcosa di più potente di prima. Il tutto è condito con un violino capace di colpire al cuore anche l'uomo più ignorante in fatto di sentimenti.

L'unica pecca di questo favoloso album è forse la tendenza alla commercialità del progetto, come descritto in New Fang. La scelta di rivolgersi ad una cerchia più ampia di ascoltatori può essere giustificata dal fatto che se ogni membro della band avesse dato carta bianca alla propria creatività, sarebbero andati incontro ad un progetto troppo sperimentale che avrebbe ristretto la cerchia di possibili fan e dato via libera alle critiche più feroci.
Tracce:
1. No One Loves Me & Neither Do I.
2. Mind Eraser (No Chaser)
3. New Fang
4. Dead End Friends
5. Elephants
6. Scumbag Blues
7. Bandoliers
8. Reptiles
9. Interlude With Ludes
10. Warsaw or The First Breath You Take After You Give Up
11. Caligulove
12. Gunman
13. Spinning in Daffodils

Ogni traccia è da sé un pezzo unico, ricco di particolari nascosti. Nel complesso rappresenta un album che porta i nomi di tre grandi della musica mondiale a testa alta, ma non abbastanza da conquistare anche appassionati di musica che magari aspettavano qualcosa di più elaborato.

Voto 8-/10

Interessanti novità nel futuro dei Marta Sui Tubi!

I Marta sui Tubi hanno annunciato l'uscita del nuovo album, prevista per Marzo, e il nuovo tour che si terrà a partire dalla fine dello stesso mese in tutta Italia!
Il disco successore di Sushi e Coca, che ha riscosso numerosi consensi e ha portato nuovi fan alla band marsalese, si chiamerà "Carne con gli Occhi". La notizia che riporto è del 18 Gennaio.
Inoltre a partire dal 26 Marzo verrà intrapreso il nuovo tour, che partirà da Modena, spostandosi in seguito in città come Torino, Lecco e Pisa. Il calendario è in continuo aggiornamento (QUI per informazioni).
Ma questo non è tutto! Una notizia degli ultimi giorni (confermata per di più dallo stesso Giovanni, frontman del gruppo) vede i Marta in duetto con Anna Oxa al Festival di San Remo il 18 Febbraio! Purtroppo la partecipazione del gruppo dipenderà dalla cantante barese, dato che se dovesse essere eliminata prima, l'intero progetto andrebbe in fumo.